Il patto di comunità “Non giochiamoci il futuro”
Fin dal 20 maggio 2023 circa sessanta realtà locali (istituzioni, associazioni, scuole, parrocchie, etc.) hanno sottoscritto il Patto di comunità “Non giochiamoci il futuro”, per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo a Rho. Quanto mai necessario, a fronte di dati preoccupanti, che parlano di cento milioni di euro di giocato sul territorio, sia online sia attraverso slot machine e videolottery. Anziani, adulti, ma anche minori non si sottraggono all’azzardo, fino a forme vere e proprie di ludopatia.
Per favorire la formazione è stata fondamentale la collaborazione tra le scuole cittadine primarie e secondarie di primo grado, l’Assessorato e la Commissione alla Legalità e Antimafia: un centinaio di docenti hanno dialogato già a novembre con Alberto Pellai, psicoterapeuta varesino, divulgatore noto anche per trasmissioni radiofoniche e televisive. A seguire, ci si è rivolti ai genitori: sono intervenuti la psicoterapeuta Chiara Tenconi e il responsabile del SERD (Servizio Dipendenze) dell’Asst Rhodense, dottor Renato Durello, insieme con lo psicologo Lorenzo Di Giuseppe.
In altri due incontri la dott.ssa Tenconi si è confrontata da remoto direttamente con le scuole: si è rivolta ai ragazzi, con un linguaggio adeguato alla loro età, per proporre temi su cui lavorare nelle classi, mentre lo psicologo Di Giuseppe è entrato nel dettaglio, analizzando i diversi giochi cui i ragazzi possono facilmente accedere online.
Carte di credito svuotate, bimbi dipendenti dalla “cocaina digitale”
L’intervento di Alberto Pellai è partito da testimonianze di genitori raccolte nel suo studio: “Mi ritrovo in studio genitori disperati. Penso alla mamma di un bimbo di 10 anni che alle 3 di notte si sveglia per giocare a un famoso videogioco: non dorme, non riposa, si affida a questo videogioco che può diventare come una cocaina digitale nella vita di soggetti in età evolutiva. Penso al papà di un 13enne che ha svuotato di 2.700 euro la carta di credito del genitore, illuso dalla pubblicità di un gioco che prometteva continui bonus da 50 euro cui non ha mai avuto accesso e per raggiungere i quali continuava a scommettere. Inserire il denaro nella dimensione del gioco rovina l’esperienza positiva e crea dipendenza, oltre a far perdere la percezione del limite temporale”.
Pellai ha ricostruito le fasi di crescita del cervello umano dai tre ai vent’anni, l’età adulta. E ha precisato: “Oggi la crescita è vista nel nostro mondo come territorio che genera profitto al mondo adulto, non come territorio da custodire, perché portatore di diritti che impongono doveri agli adulti. I bambini diventano soggetti da spremere per ottenere ricchezza. É la filosofia del gatto e della volpe di Pinocchio. Educare è, invece, fare attenzione al percorso di crescita e di apprendimento. È come se tutti vedessimo bambini di dieci anni guidare in autostrada, senza fare nulla. Stiamo lasciando che qualcuno giochi con la fragilità dei più piccoli. Come adulti siamo chiamati a costruire modalità e luoghi in cui allenarsi alla vita, dovremmo avere un progetto collettivo come comunità educante. Il concetto di limite andrebbe valorizzato per favorire la consapevolezza di rischi e pericoli cui si va incontro”.
Tutti siamo esposti al rischio, anche i più preparati
Renato Durello, responsabile del SERD di Rho, si è soffermato sui rischi dell’azzardo, precisando che secondo i dati tra i ragazzi il gioco online cresce: “Tutti siamo esposti, anche le persone più intelligenti e preparate. Purtroppo l’online consente di giocare in ogni luogo e in ogni ora. Davanti a macchinette e giochi si perde il controllo della persona e delle azioni”.
Chiara Tenconi ha puntato sull’attenzione da mantenere da parte dei genitori sui figli, in particolare “se il ragazzo/a risulta intrattabile, ha attacchi di panico e di rabbia, alterna tristezza profonda a euforia, reagisce con gesti inusuali, inconsulti”. L’invito ai genitori è stato quello di riempire quel vuoto giocando con i figli, arricchendo le esperienze relazionali: “Condividete con loro gioie e frustrazioni, perdite e sconfitte, perché non cerchino continuamente gratificazioni immediate. Favorite l’attenzione prolungata”. Un monito emerso durante l’incontro appare inquietante: “Quando il gioco è gratuito, ricordati che il prezzo da pagare sei tu!”. Quindi, attenzione alle vittorie facili che poi innestano meccanismi di dipendenza senza più gratificazioni; attenzione alla carta di credito e ai suoi codici; attenzione a non essere troppo rigidi nei divieti ma a condividere occasioni di gioco per guidare le scelte; attenzione a far comprendere ai ragazzi che la noia non è dannosa, perché il non fare nulla aiuta a pensare; attenzione alle bugie che nascondono amare verità. Ai ragazzi il messaggio da passare è “Non sei solo, non sei sbagliato, ma devi chiedere aiuto e lasciarti aiutare”.
Informazioni e ordinanza sugli orari del gioco
Nei Comuni dell’Ambito del Rhodense (170.645 abitanti) risulta che negli anni 2017-2019 i giocatori hanno perso al gioco d’azzardo ogni anno circa 50 milioni di euro, il doppio di quanto i Comuni hanno messo a disposizione per le politiche sociali. In tante situazioni sono gli stessi giocatori o le loro famiglie a rivolgersi ai Comuni per ottenere aiuti.
Le ulteriori tappe del percorso avviato dal Comune perciò si concretizzano con l’esposizione di vetrofanie nei negozi della città per diffondere il più possibile in numero del SERD (02-99430.4940) e consentire a chi vuole chiedere aiuto di rivolgersi a persone preparate e attente. Locandine analoghe sono diffuse nelle sedi delle associazioni, delle scuole e delle parrocchie che hanno sottoscritto il Patto di comunità.
L’ordinanza che limita gli orari è stata prima condivisa con Confcommercio e poi con le forze dell’ordine cittadine, a partire dalla Polizia locale, che dovranno vigilare sul suo rispetto. Il Sindaco ordina l’interruzione degli orari di tutte le attività di gioco lecito con vincita in denaro tutti i giorni della settimana: dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.00 alle 14.00 e dalle 19.00 alle 21.00, le fasce dove è più facile che adulti e ragazzi si concedano al gioco.
Nella prossima primavera si proporrà nuovamente in città un programma di riflessione, che prenderà il via la sera del 5 aprile all’Auditorium di via Meda, con uno spettacolo dal titolo “Gran Casinò”. Seguiranno spettacoli a tema e una giornata di giochi e tornei per adulti e bambini in diversi punti: un gioco sano, tra generazioni diverse, che ha in palio il premio più grande: il benessere della comunità.
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